Un doveroso ringraziamento ai nostri "ispiratori"

Si sente a volte la necessità (direi quasi il dovere) di condividere le proprie esperienze, conoscenze e passioni.
Nell'ambito della scienza e della tecnica si è sempre ben consci della propria ignoranza, ma si avverte al tempo stesso l'importanza di comunicare quanto si conosce agli altri, soprattutto ai più giovani e meno esperti.
La cosa più importante poi non risiede in quelle poche schegge di esperienza che si riescono a condividere, quanto nella passione che ci ha permesso di acquisirle.
Trasmettere una scintilla di quella passione è tanto difficile quanto fondamentale.
Ognuno di noi ha avuto uno o più ispiratori che ci hanno istradato lungo il cammino di un "hobby" o di una professione.
Io dovrei ricordare l'amico conosciuto al mare che mi disegnò su un foglio di carta da lettera (che ancora conservo) lo schema e le istruzioni per costruire la mia prima radio "a galena" (in realtà utilizzava un bel diodo al germanio OA81 che ancora conservo gelosamente) e tanti, tanti altri, amici, conoscenti e colleghi, che hanno segnato la mia vita fornendomi idee ed ispirazione.

Non posso tuttavia non menzionare particolarmente un signore che, pur non avendolo io mai incontrato, ha influenzato più di tutti la mia vita e che rimane tuttora un riferimento ed un modello ideali: Guglielmo Marconi.

Guglielmo Marconi, padre della radio e primo radioamatore

Guglielmo Marconi, padre della radio e primo radioamatore

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sabato 21 maggio 2011

In memoria del prof. Leschiutta, l'uomo dell'ora esatta



Un ricordo affettuoso e riconoscente al professore ingegnere Sigfrido Leschiutta, recentemente scomparso all'età di 78 anni, dopo una lunga malattia.

Gli amici lo chiamavano affettuosamente “l’uomo del tempo”, “il signore dell’ora esatta”, perché, per decenni, è stato presidente dell’Istituto elettronico nazionale “Galileo Ferraris” di Torino dal quale quotidianamente parte il segnale orario a cui si adeguano tutti gli orologi d’Italia.

Figlio di Gian Ernesto Leschiutta, un friulano tenace che si era fatto da sé (emigrato ragazzo senza arte né parte, aveva poi conseguito quattro lauree, diventando alto dirigente ministeriale) Sigfrido Leschiutta era arrivato giovanissimo a Torino, laureandosi al Politecnico, dove ha poi insegnato dal 1962 al 2007 tenendo corsi su misure radioelettriche e sistemi di trasmissione e telemisure. E’ noto nel mondo scientifico per aver verificato la relatività generale di Einstein, confrontando il comportamento di due orologi atomici, uno collocato a Torino, il secondo in alta montagna. La relatività prevede che dove il campo gravitazionale è minore, gli orologi accelerino: l’esperimento confermò puntualmente questa tesi, fermamente sostenuta da Leschiutta.

Il prof. Leschiutta ha contribuito notevolmente alla formazione in Italia di una cultura ingegneristica sui sistemi di navigazione, in particolare quelli basati su satelliti. Da ricordare, ad esempio, il corso di formazione sui sistemi di navigazione da lui tenuto in Alenia Spazio, alla fine degli anni '90.

Quando i primi due satelliti della costellazione Galileo saranno lanciati, probabilmente alla fine del 2011, dovremo ricordarci di questa grande figura di ingegnere, scienziato ed educatore e ringraziarlo per quanto ci ha lasciato.

Era un uomo che aveva mille interessi, mille passioni, a partire da quella della musica. Inventava strumenti, collezionava vecchie radio (ne aveva un centinaio). In quanto amatore della radio e dell'elettronica in generale, non disdegnava freqeuntare i mercatini per radioamatori, come si vede nella foto seguente.

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